Recensione: 'Il Giardino delle Farfalle' di Dot Hutchison

Buongiorno lettori!
Difficilmente mi distacco dal mio solito genere, ma credo che variare un po' sia essenziale per qualsiasi lettore. Questa volta la scelta è ricaduta su un libro che sin dal Salone del Libro di Torino ha catturato la mia attenzione, la casa editrice ne aveva parlato talmente bene che mi è rimasto il pallino di doverlo leggere. E' stata una lettura diversa, strana anche per il modo in cui è stato scritto, ma è stata anche misteriosa e sensazionale; sono assolutamente soddisfatta di questi giorni passati tra queste pagine!
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Titolo: Il Giardino delle Farfalle (The Collector, #1)
Autore: Dot Hutchison
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 15 Giugno 2017
Pagine: 293
Prezzo: €9,90
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Trama:
Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...


RECENSIONE
Sin dalla prima pagina mi sono accorta che era stato scritto in un modo insolito, soprattutto perché è diviso in soli tre capitoli - quando ho visto 'mancano 72 pagine alla fine del capitolo' mi sono presa un infarto! Il libro è scritto sotto due punti di vista, un particolare che ho amato moltissimo in questo caso: il primo era dal punto di vista dell'agente dell'FBI al tavolo interrogatorio con la vittima, e il secondo era il racconto della ragazza stessa. I ricordi avvenivano in maniera piuttosto casuale, non seguiva la linea temporale, ma saltava qua e là a seconda delle diverse domande che le venivano fatte. A volta l'ho trovato un po' confusionario in quanto dovevo collegare tutti i punti, ma anche questo credo sia un punto di forza per il romanzo, che altrimenti sarebbe potuto cadere nel banale.
La trama narra di questa ragazza che è stata salvata - con anche altre ragazze - a seguito di essere state rapite e imprigionate all'interno di questo maestoso giardino. Alcune di loro sono state prelevate già da qualche anno da un uomo chiamato il Giardiniere. Lui le offre da mangiare, da vestire e ha dato ad ognuna di loro delle amiche, ma oltre questo l'unica cosa che fa è approfittarsi di loro ogni qualvolta che lo desidera. Quest'uomo è talmente malato che le contrassegna tutte con un tatuaggio enorme sulla schiena che rappresenta una farfalla e ogni volta che raggiungono ventun anni o non sono in buone condizioni fisiche o mentale, pone fine alle loro vite e le racchiude in un vetro sommergendole di resina per poterle guardare e ricordare ogni volta che vuole. Ci sono parecchie domande che aleggiano in ogni pagina, tanto per iniziare: come hanno fatto ad evadere da quel Giardino? Perché e come vengono selezionate? Perché il Giardiniere fa tutto questo? Un po' per volta le risposte vengono a galla e riusciamo a conoscere sia la mente malata del Giardiniere che la natura coraggiosa di Maya.
Ho trovato il modo di introdurre i personaggi magnifico, un po' per volta Maya ci permette di conoscere le ragazze che sono state rapite e uccise, i loro pensieri e le loro storie, le loro paure. La personalità migliore che abbia visto è senza ombra di dubbio quella di Maya, è coraggiosa, cerca di fare la cosa giusta sempre, cerca di stare più vicina che può a tutte le ragazze, facendo di se stessa la spalla su cui piangere, ottenendo per loro qualcosa che in trent'anni nessuna è riuscita ad ottenere.
La formula 'tavolo interrogatorio' mi è piaciuta più di quanto avrei immaginato, ho trovato la narrazione più viva, sempre nel pieno dell'azione e quasi mai trovavo punti noiosi. Se dovessi trovare un punto che non ho apprezzato moltissimo, vi direi il finale. L'ho trovato un po' accelerato e poco approfondito, rimane ancora ignota la condizione di alcuni personaggi, e soprattutto vorrei sapere come sarà il futuro di Maya, quale strada prenderà. L'unica mia speranza è che nel secondo libro delle indagini di questi agenti, venga spiegato brevemente il futuro di queste povere ragazze!
Per concludere, vi consiglio di leggere questo libro se siete alla ricerca di qualcosa di un po' più particolare rispetto ai soliti thriller, non ve ne pentirete, o almeno spero!
Tempo di lettura: 4 giorni

8/29/2017

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